File:Dittafono a cilindri - Museo scienza tecnologia Milano 08880 dia.jpg

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dittafono a cilindri - Dictaphone Model A-E.   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Author
Dictaphone Corporation (costruttore)
Title
dittafono a cilindri - Dictaphone Model A-E.
Description
Italiano: Il dittafono è costituito da una base, contenente il motore e i circuiti elettrici, e da un piano superiore, dove si trovano il mandrino e la testina di registrazione. Il motore elettrico, per mezzo di una cinghia di trasmissione, aziona il volano in cui è infilato l'asse del mandrino; mandrino e volano sono riparati da una copertura in metallo dalle linee arrotondate. L'asse del mandrino, per mezzo di ruote dentate, mette a sua volta in rotazione la vite senza fine che, ruotando, trascina il supporto della testina lungo una guida parallela al mandrino. L'abbassamento della testina sul cilindro è comandato meccanicamente per mezzo di una leva sulla testina stessa. Alla testina è collegato un sistema per segnare la durata della registrazione sopra il blocchetto di fogli posto sul vassoietto frontale; la levetta montata sul retro del vassoio controlla l'inserimento e l'estrazione del blocchetto per le annotazioni. Sul piano del mandrino, nell'angolo anteriore destro, è posta la manopola in bachelite nera del potenziometro per la regolazione del volume. Sul lato frontale sono presenti due levette: a sinistra si trova l'interruttore per l'accensione del dittafono e a destra è posta la levetta per l'estrazione del cilindro dal mandrino; sempre sul lato frontale, nella parte sinistra è collegato il cavo del microfono a carbone in bachelite. Sul fianco sinistro dell'apparecchio è collocato un gancio commutatore rivestito in metallo di gomma per appendere il microfono. Il cavo di alimentazione dell'apparecchio esce dal lato posteriore. L'apparecchio è dotato di una vaschetta estraibile da inserire sotto il mandrino per la raccolta degli scarti dell'incisione.
Funzione

Registrazione di suoni su cilindro di cera

Modalità d'uso

Introdurre un cilindro di cera sul mandrino. Inserire la spina nella presa di corrente ed accendere il dittafono. Utilizzare la leva sul braccio per l'abbassamento della testina sul cilindro o per il suo sollevamento. Avvicinare il microfono alla bocca per dettare la registrazione ed avviare l'incisione.

Notizie storico-critiche
I dittafoni sono apparecchi che venivano prelaventemente impiegati negli uffici per la registrazione e la riproduzione di corrispondenza corrente, successivamente da dattilografare. I primi dittafoni derivarono dal fonografo brevettato da Thomas Alva Edison (1848-1931) nel 1877. Sfruttando le vibrazioni sonore, Edison riuscì a incidere, per mezzo di una puntina mossa dalle vibrazioni di una membrana, la superficie di un cilindro, mantenuto ad una velocità di rotazione costante; facendo ripercorrere alla puntina il solco dell'incisione con la stessa velocità, le oscillazioni della puntina trasmettevano a loro volta la vibrazione alla membrana, che riproduceva il suono precedentemente registrato. Inizialmente, la superficie del cilindro era ricoperta di stagnola, ma la bassa qualità del suono spinse alla sperimentazione di diversi supporti per l'incisione; per la produzione dei cilindri, vennero quindi adottati speciali impasti a base di cera in diverse combinazioni di ingredienti. A partire dall'ultimo decennio del 1800 prese avvio lo sfruttamento commerciale del fonografo per le registrazioni musicali. Dal 1893 tuttavia il cilindro dovette confrontarsi con la concorrenza del disco che andò progressivamente affermandosi durante il primo decennio del 1900, per giungere al definitivo abbandono dei cilindri nel 1929. Se il consumo domestico vide prevalere il disco, il cilindro trovò tuttavia un'applicazione negli uffici con la diffusione dei dittafoni per la registrazione della corrispondenza destinata ad essere successivamente dattilografata. Per questo scopo vennero sviluppate macchine specializzate, basate su un principio di funzionamento del tutto simile al fonografo di Edison, che comprendevano apparecchi registratori, apparecchi riproduttori e piallatrici per livellare la superficie incisa. L'utilizzo dei dittafoni a cilindri rimase diffuso fino agli anni '50 del 1900, quando vennero sostituiti da dispositivi magnetici.
Date between 1945 and 1945
date QS:P571,+1945-00-00T00:00:00Z/10,P1319,+1945-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1945-00-00T00:00:00Z/9
Medium gomma
Dimensions height: 21 cm (8.2 in); width: 295 cm (116.1 in)
dimensions QS:P2048,21U174728
dimensions QS:P2049,295U174728
institution QS:P195,Q947082
Accession number
8880
Object history Bandini Buti Alberto
References
  • Hemardinquer P. (1930) Le phonographe : et ses merveilleux progrès, Parigi
  • Chew V.K. (1967) Talking machins 1877 -1914 : Some aspects of the early history of the gramophone, London
  • Assante E./ Ballanti F. (2004) La musica registrata, Rome
Source/Photographer Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
Permission
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current11:58, 21 May 2016Thumbnail for version as of 11:58, 21 May 20161,280 × 852 (170 KB)Federico Leva (WMIT) (talk | contribs){{ICCD TRC | institution = {{institution:Museoscienza}} | permission = {{cc-by-sa-4.0}} | RSR1 = Brenni, Paolo | CTP = Industria, manifattura, artigianato | AUT1R = costruttore | BIB2G = Talking machins 1877 -1914 : Some aspects of the early history...

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