File:Cassetta campionario di caoutchouc e guttaperca - Pirelli, Milano La Spezia, 1902 - Museo Michelangelo, Caserta.jpg

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Description
Italiano: proprietà: Museo Michelangelo, Caserta

luogo di esposizione: Caserta, Museo Michelangelo, sezione di scienze pure

firma: - Pirelli, Milano La Spezia

data: 1902

materia e tecnica (cassetta): legno, metallo

Oggetto: cassetta campionario di caoutchouc e guttaperca

chimica inorganica, trasformazioni industriali, materie pre-plastiche

Si tratta di un campionario di caoutchouc e guttaperca, con esemplari, grezzi, semilavorati e con esempi di prodotti finali. Ecco l'elenco: Para naturale, para depurata, para masticata, borneo naturale, borneo depurata, borneo masticata, para mescolata con zolfo, mescolanza di gomma para laminata, mescolanza rossa F. laminata, mescolanza rossa F., segata nera intramizzata, plana gomma para, tubo di gomma para, placca di gomma F., tubo di gomma F., guttaperca greggia depurata e lavorata cavo sottomarino, articoli tecnici diversi, articoli lavorati di ebanite. I prodotti naturali hanno forma irregolare, quelli depurati e masticati hanno forma di blocco parallelepipedo a base grossomodo quadrata. I tubi hanno forma cilindrica, a volte sagomata e modanata, a volte liscia, a volte rugosa.

I prodotti sono contenuti in una cassetta di forma parallelepipeda a pianta rettangolare, in legno. La cassetta è apribile mediante un coperchio incernierato in due punti di uno degli spigoli maggiori. Il coperchio occupa circa un terzo della superficie laterale. Due chiusure a occhiello in ottone ammorsano il coperchio sulla faccia opposta a quella delle cerniere mediante due supporti sporgenti, in ottone, che possono entrare nell’occhiello e ruotare per fermarlo. Il vano interno è diviso in 19 scomparti rettangolari da setti in legno, di forme e dimensioni diverse. La collocazione dei prodotti negli scomparti è definita dal grande cartiglio manoscritto incollato sulla superficie interna del coperchio che riproduce schematicamente ma in modo accurato la geometria degli scomparti.

Il campionario include un libretto a stampa, con 8 carte, numerate 1-14. Descrive l’origine dei due lattici, la storia della loro introduzione in Europa, i processi di lavorazione, le caratteristiche meccaniche e chimiche, le tipologie di prodotti qui descritti. L'opuscolo è perfettamente identico, testo incluso, ad un opuscolo campionario conservato nell'Archivio Storico Pirelli (digitalizzato dalla Fondazione omonima), ma datato 1910. L'opuscolo qui descritto è privo di data.

funzione: sussidio alla didattica delle tecnologie edili e agrarie, campione dimostrativo

modalità d'uso:

Caoutchouc e guttaperca sono lattici naturali raccolti da alcune specie di alberi tropicali. Dalla metà dell’Ottocento furono impiegate per produzioni tecnologiche a scala industriale. Infatti, al 1844 risale il brevetto del processo di vulcanizzazione. La vulcanizzazione rende solido e resistente il caoutchouc, altrimenti flessibile allo stato naturale e a temperatura ambiente. Il caoutchouc subiva la depurazione (per lavaggio e separazione meccanica), la masticazione (per frazionamento e mescolamento in rotazione), quindi laminato (passato in cilindri o a mano) o segato (la forma era compressa a stampo, raffreddata per qualche mese, quindi segato). La vulcanizzazione si otteneva per riscaldamento (130°C per il caoutchouc) e per reazione chimica in presenza di zolfo. L’ebanite era una modifica del caoutchouc vulcanizzato. Anche la guttaperca grezza segue le stesse lavorazioni del caoutchouc. Ma a temperatura ambiente sebbene pieghevole ed estensibile è poco elastica. Riscaldata diventa adesiva e molto elastica. Tornata fredda conserva perfettamente la forma ricevuta per riscaldamento. Il caoutchouc conobbe usi domestici (giocattoli, righe, pomelli di impugnatura, tessuti impermeabili), per apparecchi di supporto ai laboratori scientifici e di igiene (valvole, rubinetti, guarnizioni, stetoscopi, cinghie di trasmissione), per strumenti e apparati elettrici (per le caratteristiche isolanti). La guttaperca fu utilizzata per le eccellenti caratteristiche di isolamento elettrico. Infatti, fu utilizzata per isolatori elettrici e per guaine di fili telegrafici.
Date
Source Own work
Author MuMiCaserta
Camera location41° 04′ 44.69″ N, 14° 20′ 32.87″ E Kartographer map based on OpenStreetMap.View this and other nearby images on: OpenStreetMapinfo

Non è provata da documenti la provenienza originaria del campionario di anticrittogamici dal Regio Istituto Tecnico "Garibaldi". I beni del "Garibaldi" alla soppressione furono ceduti al "Terra di Lavoro" nel 1938. L'ipotesi della provenienza del "Garibaldi" resta decisamente più probabile rispetto alla provenienza dall'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "Terra di Lavoro" che non ereditò la tradizione agraria, presente nel "Garibaldi".

L'Istituto Tecnico Statale "Buonarroti" nacque nel 1963 come Istituto Tecnico per Geometri "Buonarroti" per gemmazione dall'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "Terra di Lavoro" (sorto nel 1914). I beni originari del "Buonarroti" furono ceduti dal "Terra di Lavoro".

P. Di Lorenzo, La sezione di scienze pure del Museo Michelangelo: strumenti, costruttori e dubbi catalografici, «Rivista di Terra di Lavoro», anno 15, n. 2, 2020, pp. 202 - 257.

https://www.academia.edu/44943431/La_sezione_di_scienze_pure_del_Museo_Michelangelo_strumenti_costruttori_e_dubbi_catalografici

P. Di Lorenzo, Guida al Museo Michelangelo di Caserta, San Felice a Cancello, 2015.

https://www.academia.edu/12547346/Guida_al_Museo_Michelangelo_Caserta

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