Mostra etnografica Cavana
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Mostra etnografica Cavana Di Lugagnano di Monchio delle Corti (PR)
[edit]Strumenti di lavoro e oggetti della vita quotidiana
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strumenti di lavoro e calzature
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strumenti di lavoro
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strumenti di lavoro da falegname
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aratro di legno
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vecchie banconote
Materiale scolastico della prima metà del Novecento
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pagella scolastica degli anni Venti
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doveri degli alunni
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sussidiario della scuola elementare
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impronte del calamaio sul libro
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quaderno di italiano
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quaderno di matematica
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bigliettini natalizi realizzati a scuola negli anni Cinquanta
Reperti relativi alla Grande Guerra e all'utilizzo della sua memoria in epoca successiva
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Attestato di Freddi Anselmo
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Mantella militare attestato e medaglia
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Cippo funerario a Marchtrenk
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Medaglia al valore Grande Guerra di Freddi Paolo Ponte di Lugagnano
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Soldati della Grande Guerra di Ponte di Lugagnano
Canzoniere del soldato
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Copertina recante in prima pagina la dicitura "il Partito Nazionale Fascista ai soldati d'Italia", la bandiera del Regno d'Italia, la partitura musicale della canzone All'armi!, il simbolo della V maiuscola che rappresentava sia l'alleanza tripartita tra Italia, Germania e Giappone, sia l'iniziale della parola "vittoria". Vedi Simbologia fascista. Quarta di copertina recante le bandiere degli stati definiti "antibolscevichi": oltre a Regno d'Italia, Germania e Giappone, i Regni di Ungheria, Romania, Bulgaria; la cobelligerante Finlandia; gli stati manovrati dalla Germania, come la Croazia di Ante Pavelić e la Slovacchia; gli stati manovrati dal Giappone, come il Manciucuo, uno stato fantoccio creato dall'Impero giapponese nel 1932 e la Cina nazionalista, nota anche come Repubblica di Nanchino, governo collaborazionista istituito nel 1940 dal Giappone nelle regioni occupate della Cina; gli stati simpatizzanti, come la Spagna franchista; gli stati occupati, come la Danimarca.
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Riproduzione della carta geografica del Mediterraneo, definito "il nostro mare" con evidente allusione al mare nostrum dell'impero romano. A fianco, sotto i dati anagrafici, vengono richiamati i doveri del soldato:"la parola d'ordine è 'Vincere'. Ogni tuo pensiero, ogni tuo atto, ogni tua aspirazione, devono tendere a questo scopo. Ognuno compia il proprio dovere e noi 'Vinceremo'."
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Alla domanda "Perché l'Italia è in guerra?" la risposta è l'immagine di Mussolini in divisa militare accompagnata dalla frase "per dare con la vittoria ai suoi figli ed al mondo una pace con giustizia".
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E' ripetuta per la seconda volta la domanda "Perché l'Italia è in guerra?" e questa volta la risposta è la duplice immagine di lavoratori, operai e contadini, accompagnata dalle parole-chiave del socialismo, applicate non alle classi sociali ma agli stati: "perché questa è la guerra dei popoli lavoratori e poveri contro i popoli ricchi e sfruttatori. Perché i nostri figli abbiano in libertà lavoro e pane".
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E' ripetuta per la terza volta la domanda "Perché l'Italia è in guerra?" e la risposta è così articolata: una prima immagine che rappresenta Mussolini nell'atto di salutare la flotta italiana, accompagnata dalla scritta "per essere libera nel suo mare, nel Mediterraneo, dove è la sua vita" e una seconda immagine che raffigura l'atto di togliersi l'anello dal dito, riferimento alla campagna "Oro alla patria" del 1935 in occasione della quale, durante la "Giornata della fede", gli italiani donarono le loro fedi nuziali per sostenere i costi della guerra di Etiopia e far fronte alle sanzioni che erano state decise a livello internazionale dalla Società delle Nazioni, contro l'attacco italiano, come dimostra la scritta: "perché l'Inghilterra coalizzò contro di noi 52 Stati e tentò di soffocarci con le sanzioni".
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Il canzoniere vero e proprio si apre significativamente con una canzone che inneggia al re, a sottolineare l'alleanza tra la dittatura fascista e la monarchia sabauda.
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Il canzoniere prosegue all'insegna della retorica nazionalista e militarista, dell'esaltazione della giovinezza e di Benito Mussolini. Il bersaglio polemico è il socialismo: "Me ne frego è il nostro motto, me ne frego di morir, me ne frego dei pussisti (il riferimento è al Partito Socialista Unitario) e del sol dell'avvenir! Se il sol dell'avvenire è rosso di color, me me frego di morire, difendendo il tricolor".
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Nel canzoniere figurano numerose canzoni che richiamano la prima guerra mondiale, che esaltano i diversi corpi dell'esercito italiano, che ricordano le battaglie e i luoghi più significativi. E' evidente l'operazione di appropriazione della memoria della Grande Guerra da parte del fascismo e il suo utilizzo strumentale a fini autocelebrativi e propagandistici: la costruzione del mito della guerra e del sacrificio per la patria, oltre che attraverso l'edificazione di cimiteri, sacrari e monumenti, passa anche attraverso le canzoni.
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Il libretto si conclude con un Calendario dell'anno in corso,1942-1943, indicato anche -in cifre romane- come il 20°-21° dalla data della marcia su Roma (1922) e un invito alla riservatezza che suona come una capillare operazione di censura, accostabile alle "veline" che il Ministero della propaganda inviava agli organi di stampa: "Non scrivere nè raccontare mai notizie di carattere militare, nè agli amici, nè alla famiglia. Anche la cosa apparentemente più insignificante può essere utile al nemico che tende le sue reti insidiose ovunque, danneggiando la Patria e facendoti incorrere in punizioni".
varie
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l'edificio in cui si trova la mostra etnografica Cavana
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vecchia fotografia di Ponte di Lugagnano