File:Tino di Camaino, Sibilla 01.JPG

Sibilla

I tre frammenti di statue raffiguranti le Virtu' teologali, conservati all 'Opera del Duomo (cfr. anche NCTN P26136 e P26428) sono stati collegati da Jenő Lányi a un documento del 1321 in cui si parla di Virtu' che 'si pongono' a una porta del Battistero. In particolare si e' ipotizzato che esse decorassero il portale est dal quale sarebbero state tolte all'inizio del Cinquecento quando tutti i portali del Battistero ebbero nuovi gruppi scultore i. Chi ha dubitato di questa ricostruzione (Martin Weinberger ad esempio) considera non adatta a quella collocazione la posizione frontale della Fede, ritenendo che anche sul portale est, cosi' come sui portali sud e nord cita ti nei documenti, vi fosse al centro una statua di San Giovanni Battista. In realta' niente fa escludere che sul portale est vi fosse il gruppo con le tre Virtu' con al centro la Fede. Non a caso forse Vincenzo Danti raffigura le tre Virtu' sulla base del San Giovanni decollato, oggi sul portale sud m a in origine su quello est. Le singole sculture hanno avuto varie attribuz ioni (vedi dopo) ma si tende oggi a ritenerle opere certe di Tino di Camai no, che sarebbe stato l'autore di tutti i gruppi sui portali del Battister o negli ultimi anni del suo soggiorno fiorentino (1321-1325). In particola re la Becherucci e la Brunetti ribadiscono con decisione questa attribuzio ne e la provenienza dal portale est. Il Ragghianti invece preferisce chiam are l'autore di queste sculture Maestro di San Giovanni. Il Lanyi per prim o fece il nome di Tino di Camaino per questa scultura. La proposta del Ven turi per Giovanni Pisano fu seguita dal Francovich. Il Ragghianti, seguito dal Weinberger la inserisce nella sua ricostruzione del 'Maestro di San G iovanni' ma la ritiene collegata al gruppo col 'Battesimo di Cristo' del p ortale sud.