File:Tiepolo capriccio capra.jpg

{{L’incisione è una delle dieci che compongono la serie nota come i Capricci incisa tra il 1738 e il 1739. I soggetti sono composizioni concretamente irreali nella loro perfezione, solo apparentemente teatrali ma mai casuali e in ogni caso ricche di oggi non più immediati rimandi filosofici, alchemici o massonici. Esemplare appartenente con ogni probabilità all’edizione detta Manfrin (1785) la terza dopo le due all’interno della Raccolta di chiaroscuri dello Zanetti. Firma “Tiepolo” sul tamburello nella mano destra della ninfa. Rizzi catloga due esemplari del rame prima dell’aggiunta della firma (Roma, Gabinetto Nazionale e Vicenza, Museo civico). Impressione eccellente su carta bianca con ampia vergella. Frammento di filigrana: “…io imperial”, Venezia fine sec. XVIII. Più precisamente si tratta di una contromarca che ci indica il tipo di carta utilizzato. La carta Imperial era quella di maggiore qualità per peso e purezza dell’impasto. Ampi margini. Ottimo stato di conservazione eccetto parziale brunitura della carta visibile per lo più al solo verso.

Bibliografia: De Vesme, 1906, n 7; Rizzi, 1970, n 32; Scheda tecnica di Matteo Crespi, Il bulino antiche stampe Milano, 2012.}}