File:Storia dei monumenti del reame delle Due Sicilie (1846) (14803526803).jpg

Identifier: storiadeimonumen21cava (find matches)
Title: Storia dei monumenti del reame delle Due Sicilie
Year: 1846 (1840s)
Authors: Cavagna Sangiuliani di Gualdana, Antonio, conte, 1843-1913, former owner. IU-R
Subjects: Micheletti, Pietro Volpicella, Scipione, 1810-1883 Corsi, Vencenzo Art
Publisher: Napoli : Stamperia e cartiere del Fibreno
Contributing Library: University of Illinois Urbana-Champaign
Digitizing Sponsor: University of Illinois Urbana-Champaign

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nto deTeatini), inuna vedeasi nostro Signore che appariscea s. Gaetano, e nellaltra s. Andrea Avel-lino attaccato da accidente di apoplessia,nel mentre offeriva all Eterno Padre ilsacrificio del suo figliuolo. Tanto sinva-ghì di avere a dipingere questopera, chesi vantò di superare Giov. Battista Bena-schi , che avea dipinto tutta la chiesasuddetta. Ma la cosa accadde altrimentiperchè vedute dal pubblico queste pittu-re furono biasimale da ogni ceto di per-sone. Non è a descriversi qual rammari-co sentisse Paolo nel veder disprezzate lesue pitture; ma ciò gli fu di gran lezione. Paolo de Matteis riacquistò man manogran fama. Se volessimo discorrere para-tamente di tulle le opere sue , invece diuna nota faremmo un volume. Conchiu-deremo col dire che Paolo de Matteis ec-cellente pittore , fu anche felice parlato-re . e che spesso ingrandì le opere sino alsegno di farle apparire uguali a quelle deipiù eccellenti maestri. Tulio ciò era con-seguenza della grande opinione che aveva
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^ ^ V- NOTE 505 di se stesso, stimandosi al pari di Tiziano,del Correggio , del Veronese, di Caracciodi Vivo, del Domenichino , e di tuliipiù singolari pittori. (13) Nacque Fabrizio da FrancescoSanlafede , circa lanno 15G0. Fin dallaetà puerile diede cena speranza di granriuscita , sì nelle lettere , come nella pit-tura; tanta prontezza e vivacità dingegnosi scorgeva in lui, di inolio superiore allasua eia. Fanciullo continuò lo studio dellagrammatica sotto i gesuiti, ed il disegnodal padre. Egli progredì talmente, clicaveva appena tredici anni, quando si posea colorire copiando le opere di suo padree fu tanto imitatore della di lui maniera,che spesso anche da professori vengonprese le opere del padre per fatture delfiglio. Benché poi Fabrizio con lo studiofatto in Lombardia, e più in Venezia, di-venisse più carnoso, e più ameno necolo-ri, co quali cercò sempre d imitare igran maestri della scuola veneziana, pri-mi lumi dellottimo colorito. Avanzando-si negli anni, si avanz

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