File:Magnetofono - Museo scienza tecnologia Milano 09712 01.jpg

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Author
Olivetti (costruttore), Nizzoli Marcello (designer)
Title
magnetofono - Olivetti Refert.
Description
Italiano: Magnetofono con carrozzeria in metallo verniciato di grigio, poggiante su quattro piedini di gomma. L'apparecchio presenta un aspetto compatto, con linee arrotondate e superfici omogenee. I comandi dell'apparecchio sono situati sull'inserto frontale di colore nero e sono costituiti da due selettori in bachelite nera affiancati da due indicatori graduati e una levetta con impugnatura sferica rossa. La sede delle bobine è situata verticalmente sul lato destro dell'apparecchio, all'interno dello sportello apribile. La cassa dell'altoparlante è sistemata sul lato superiore del registratore ed è coperta da una griglia in metallo. Sul fianco sinistro sono invece collocati gli attacchi per i collegamenti in entrata e in uscita: un supporto a sette poli e tre boccole per la connessione a microfono esterno/telefono, radio/fono e altoparlante/cuffia. Il supporto bipolare per il collegamento alla rete elettrica è situato sul lato posteriore, accanto al selettore della tensione di alimentazione. Il fondo dell'apparecchio è chiuso da un pannello di cartone traforato asportabile.
Funzione

Registrazione di suoni su nastro magnetico e loro riproduzione

Notizie storico-critiche
A partire dalla seconda metà degli anni '40, al termine della Seconda Guerra Mondiale, si imposero sul mercato i primi registratori magnetici, a filo e a nastro. Tuttavia i primi studi sulla registrazione magnetica risalgono alla fine del 1800 con la registrazione di un messaggio sonoro su un filo di acciaio di Valdemar Poulsen (1869-1942) nel 1898. Nella prima metà del 1900 seguirono altri tentativi, ma soltanto al termine della Seconda Guerra i registratori magnetici riuscirono a garantire prestazioni migliori dei dittafoni a cilindro. Inoltre, grazie ai prezzi concorrenziali, il magnetofono ebbe l'opportunità di diffondersi in fasce della popolazione molto più ampie del tradizionale mercato dei dittafoni. Rispetto ai cilindri, il supporto magnetico poteva essere immediatamente riavvolto e registrato nuovamente. I primi registratori magnetici erano a filo d'acciaio, ma già negli anni '50 il nastro magnetizzato si impose come principale supporto per la registrazione fino all'affermarsi delle tecnologie digitali negli anni '90. Il magnetofono Refert fu l'unico registratore audio prodotto dall'Olivetti; il disegno di Nizzoli presenta un aspetto molto diverso dai magnetofoni più tradizionali, con le varie componenti dell'apparecchio nascoste da linee morbide e superfici uniformi. Questo esemplare ha fatto parte del patrimonio strumentale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" fino alla decisione della sua rivalutazione come bene museale all'interno del patrimonio storico.
Date between 1953 and 1956
date QS:P571,+1953-00-00T00:00:00Z/8,P1319,+1953-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1956-00-00T00:00:00Z/9
Medium tessuto
Dimensions height: 215 cm (84.6 in); width: 28 cm (11 in)
dimensions QS:P2048,215U174728
dimensions QS:P2049,28U174728
institution QS:P195,Q947082
Accession number
9712
Object history Olivetti S.p.A.
References
  • Morton D. (2000) Off the record : the technology and culture of sound recording in America, Piscataway tribe
  • Assante E./ Ballanti F. (2004) La musica registrata, Rome
Source/Photographer Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
Permission
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current12:00, 21 May 2016Thumbnail for version as of 12:00, 21 May 20161,280 × 853 (523 KB)Federico Leva (WMIT) (talk | contribs){{ICCD TRC | institution = {{institution:Museoscienza}} | permission = {{cc-by-sa-4.0}} | RSR1 = Brenni, Paolo | NSC = A partire dalla seconda metà degli anni '40, al termine della Seconda Guerra Mondiale, si imposero sul mercato i primi registrato...