File:Lucrina fetti, ritratto di nobildonna, forse eleonora gonzaga, come sant'elena, dal convento di s. orsola.jpg

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"Ritratto di Eleonora Gonzaga in veste di Sant'Elena"   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Artist
Lucrina Fetti  (1600–1651)  wikidata:Q3839037
 
Description Italian painter and nun
Date of birth/death 1600 Edit this at Wikidata 1651 Edit this at Wikidata
Location of birth/death Rome Mantua
Work period 3 December 1614 Edit this at Wikidata
Work location
Authority file
artist QS:P170,Q3839037
Circle of Domenico Fetti  (1589–)  wikidata:Q551695
 
Circle of Domenico Fetti
Description Italian painter
Date of birth/death 1589 Edit this at Wikidata 16 April 1623 / 1624 Edit this at Wikidata
Location of birth/death Rome Venice
Work period Baroque
Work location
Authority file
artist QS:P170,Q4233718,P1776,Q551695
Title
"Ritratto di Eleonora Gonzaga in veste di Sant'Elena"
Description
English: Collections of Palazzo Ducale (Mantua)
Portrait of Eleonora Gonzaga (1598-1655), wife of Ferdinand II, Holy Roman Emperor (1578-1637), as Helena Augusta
Notizie storico critiche

"Il dipinto si trova originariamente nel monastero di Sant'Orsola: qui viene indicato nel 1786 da Giovanni Bottani ("Ritratto di una figura in piedi, grande al naturale, con croce in mano, rappresenta Santa Orsola o Santa Elena"; App. 4, n. 22) come meritevole di essere trasportato nel Regio Ginnasio e di essere, conseguentemente, musealizzato. All'epoca il quadro è ancora senza attribuzione, così come in un successivo inventario del 1810, quando è in Accademia Virgiliana e detto "d'incerto autore" (App. 8, n. 29); nel 1827 è semplicemente descritto come una Sant'Elena (App. 9, n. 39). Nel 1862, all'epoca della cessione delle collezioni al Comune, rimane di proprietà dell'Accademia Virgiliana e viene depositato definitivamente in palazzo Ducale nel 1923 (TAMASSIA 1996, p. 84). Il corrente riferimento a Lucrina Fetti, che sembra suggerito per la prima volta da Ozzola (1949, n. 229; 1953, n. 229), non è mai stato messo in discussione. Viene accolto anche dalla ASKEW (1977, pp. 126 e 127 nota 23), la quale per prima identifica la donna con Caterina de' Medici, moglie di Ferdinando Gonzaga, per confronto con il disegno a matita nera (Oxford, Christ Church Library, inv. 449) attribuito a Domenico Fetti o a Justus Sustermans (L. Goldenberg Stoppato, in Seicento fiorentino 1986, p. 296 n. 2.259); la devozione di Caterina alla Croce sarebbe un ulteriore elemento a favore dell'identificazione, che viene, come anche l'attribuzione, accolta senza eccezione negli studi successivi (ZERBI FANNA 1989, p. 39; R. Morselli, in Domenico Fetti 1996, p. 282; MORSELLI 1998c, p. 161; PICCINELLI 2000, p. 40 nota 94; L'OCCASO 2005c, p. 31 nota 12; BOURNE 2009, p. 171). La controversa ritrattistica di Caterina è ampiamente trattata dalla LANGEDIJK (1981-1987, I (1981), pp. 342-348); la MORSELLI (1998c, p. 161) elenca altri ritratti della duchessa tuttora esistenti, includendo il dipinto in esame, la tela di Dionisio Guerri a Castelvecchio (inv. 5546-1B237), il disegno per l'incisione di Claude Mellan e il ritratto in piedi di Antonio Gregori (Siena, collezione privata); vi aggiunge poi un dipinto in collezione privata parigina, che attribuisce a Fetti e data entro il 1616, poiché si tratterebbe di un ritratto pre-matrimoniale (ma né l'identificazione né l'attribuzione convincono). Ricordo che anche un dipinto della Galleria Corsini di Roma è stato identificato come ritratto di Caterina forse di mano di Sustermans (ALLOISI 2001, p. 134), ma la proposta non è molto persuasiva. Il nostro dipinto rappresenta a figura intera una donna vestita con dignità imperiale che porta sulla testa una corona e sostiene con la mano destra una croce, certamente allusiva a sant'Elena, madre di Costantino. La sua veste, foderata di ermellino, è decorata da gioielli: spiccano il fermaglio appuntato sulla manica sinistra e la croce appesa al petto, da cui pendono tre perle a goccia. Sullo sfondo si vedono un cielo corrusco, degli alberi dalle chiome pittoricamente fluide e un piccolo scorcio paesaggistico, con un fiume che serpeggia verso una città, attraversato da due ponti. Non mi convince il confronto tra l'effigiata e il disegno oxoniense e con altre immagini della duchessa, in cui il naso gibboso è ben evidente; lo stesso potrebbe dirsi del confronto col possibile suo ritratto dipinto da Dionisio Guerri. Per tre ragioni preferisco credere che il ritratto raffiguri piuttosto Eleonora Gonzaga, figlia di Vincenzo I. Prima: la scelta di farsi ritrarre come sant'Elena meglio si spiega con motivazioni onomastiche; seconda: Eleonora giunge a dignità imperiale nel 1621, sposando Ferdinando II, mentre Caterina è solo duchessa; terza: il volto della donna pare proprio quello di Eleonora e non somiglia a Caterina. In un caso analogo, l'imperatrice Anna è ritratta come sant'Elena nelle Nozze mistiche del 1614 di Matthäus Gundelach (Vienna, Kunsthistorisches Museum, inv. GG 1103). La stesura pittorica è curiosamente in bilico tra una pennellata fluida, evidente soprattutto nel paesaggio, e una rigidezza compositiva palese nella figura e soprattutto nell'andamento delle pieghe della veste. Un confronto con il ritratto di Eleonora I Gonzaga di Lucrina Fetti (cat. 378) evidenzia notevoli diversità nel modo di dipingere gli incarnati; gli scarti qualitativi e stilistici nell'opera della pittrice mi spiazzano, ma la tela in esame presenta una morbidezza e una qualità pittorica che sono forse oltre la sua portata e che rendono questo dipinto più "fettiano" di quanto la stessa Lucrina solitamente sia" [1]

Date between 1621 and 1625
date QS:P571,+1621-00-00T00:00:00Z/8,P1319,+1621-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1625-00-00T00:00:00Z/9
Medium oil on canvas
medium QS:P186,Q296955;P186,Q12321255,P518,Q861259
Dimensions height: 199.7 cm (78.6 in); width: 117.9 cm (46.4 in)
dimensions QS:P2048,199.7U174728
dimensions QS:P2049,117.9U174728
institution QS:P195,Q1635704
References https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0300152021

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Date
Source Own work
Author Sailko

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