File:Iconologia di Cesare Ripa Perugina Nella quale si descrivono diverse imagini di virtù, vitij, affetti, passioni humane, arti discipline, humori, elementi, corpi celesti, prouincie d'Italia, fiumi, (14559732488).jpg

Identifier: iconologiadicesa02ripa (find matches)
Title: Iconologia di Cesare Ripa Perugina ... Nella quale si descrivono diverse imagini di virtù, vitij, affetti, passioni humane, arti discipline, humori, elementi, corpi celesti, prouincie d'Italia, fiumi, tutte le parti del mondo, ed altre infinite materie. Opera utile ad oratori, predicatori, poeti pittori, sculptori, disegnatori, e ad ogni studioso, per inuentar concetti, emblemi, ed imprese, per diuisare qualsiuoglia appatato nuttiale, funerale, trionfale. Per rappresentar poemi drammatici, e per figurare co'suoi propij simboli ciò, che può cadere in pensiero humano. Ampliata ultimamente dallo stresso autore di CC. imagini, e erricchita di molti discorsi pieni di varia eruditione ..
Year: 1613 (1610s)
Authors: Ripa, Cesare, 1560-1645 Duke University. Library. Gilbert Collection
Subjects: Emblem books, Italian Emblems
Publisher: Siena, Matteo Florimi
Contributing Library: Duke University Libraries
Digitizing Sponsor: Duke University Libraries

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Giouane fi dipinge, per diraoftrare con quedetà la volubilei?^:^a de i (enfi .• Li varij colori del vefi:imento,dinotanoiirenfo4cl vedere,di cui ìnficmecoala luce fono obietto ; cofi i fiori lodorato , & i frutti il gufto dimoftrano ; 6^liftromento da fonare fignifica quello deirvdito,riferendo Pierio Valeriano nei7. lib. de fuoi Hieroglifici,gli Egitti) hauer con alcuni de detti iiltomenti figni-ficato il fènfo dellorecchio, I! tatto fi dimoftra col guanto, il cui vfb è di difendere la mano dal freddo,da Sole, & fomìglianti cofejche al fenfo del tatto faiino aiteratione. Gii fi pone il pennacchio in capo, perche i fenfi facilmente fi mutano, comefi snuoue il pennacchio a pkciol vento. SENSI. PER rapprefentarei cinque fentiraenti del corpo in vna fola figura, fi di-pinge -vn giouane veftito di bianco, che in capo habbia -vn ragnate!o,&che gli fieno appreifo vna Scimia, vn*Aualtoio, vn Cignale, & vn Lupo ceruie- P I ro i eia- G 0J9 te O NÒ LOG r^ S E R V I T V.
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ro ; ciafcuno di quefti animali (\ crede, clic fiabbfa vn fcnfo più acuto, 5^ ^kj«iqui(ìto,che non ha Thuomoj però fi didono qucH:! Veifi. Nos apcr audicu , lini vilu rSimia guftu ,• Vulcur odoratu, fuperat Afanca tatàru. S E R V f T V . VN A Giouanefcapigliata, vcftita dhabiro cortio,e fpedJtOjdl color BiaWrco, che tenghi in fpalla vn giogo,ouero vn fi,tolXo,dC pefancefartò: Ha-wcrà i piedi nudi alati&camni per luogo difartrolbA pieno di ipine.eflèndòleà canro vna Gruc» che tenghi vn fallò con vn pcde. Le fi potrà anco mettere in capo vna cawdela accclà , con vn motto ,cb« di- tWv lofiruo altrui, e mejìejfo confumo. S>ru tO non è alerò ( fi come fi caua dal primo libro dcllInftituta ciuilc, neltitolo de iure perfonarum ) che wi ftato della legge dcgrhuoraini ,-col «jualt*VAut c)u&khvno à elici fdttopoflo Allaltrui dominio non per natura. Giouaee . <)i0uati€ fi dipinge la fecflitiì, percLocheieftfte » grincommocii,a i difaggt.fc alle fatiche^. ^

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