File:Iconologia di Cesare Ripa Perugina Nella quale si descrivono diverse imagini di virtù, vitij, affetti, passioni humane, arti discipline, humori, elementi, corpi celesti, prouincie d'Italia, fiumi, (14559652559).jpg

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Title: Iconologia di Cesare Ripa Perugina ... Nella quale si descrivono diverse imagini di virtù, vitij, affetti, passioni humane, arti discipline, humori, elementi, corpi celesti, prouincie d'Italia, fiumi, tutte le parti del mondo, ed altre infinite materie. Opera utile ad oratori, predicatori, poeti pittori, sculptori, disegnatori, e ad ogni studioso, per inuentar concetti, emblemi, ed imprese, per diuisare qualsiuoglia appatato nuttiale, funerale, trionfale. Per rappresentar poemi drammatici, e per figurare co'suoi propij simboli ciò, che può cadere in pensiero humano. Ampliata ultimamente dallo stresso autore di CC. imagini, e erricchita di molti discorsi pieni di varia eruditione ..
Year: 1613 (1610s)
Authors: Ripa, Cesare, 1560-1645 Duke University. Library. Gilbert Collection
Subjects: Emblem books, Italian Emblems
Publisher: Siena, Matteo Florimi
Contributing Library: Duke University Libraries
Digitizing Sponsor: Duke University Libraries

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oie riprendendo giaccidioiì coli dice-: O homo im-prudens millia iiiiUium mmiftrantei, & dwciei centenamilha-aififlunt ci,,& tu federe prasCu m is ? jjà tcfia circondata col panno jicro, diinonra la mente dellaccidrofo occu- DI CE S A RB R IP A ^ occupata dal torpore, e che rende lhuorao ftopido,& infenfato,come nar-ra Kìdoro ne foliloquii lib. z. Per torporem vires,& ingenium defluunt.Il pefce, che tiene nella deftra mano fignifica Accidia, percioche fi co-me queftopefce ( come^dicono .molti Scrittori, e particolarmente Pli-nio Ile. 52,. cap. pr. Athaneo lib. 7. e Plutarcodefolertia Animalmm.^ perJa natura , e proprietà fua, ehi lo tocca con le proprie mani, o vero conquaJfiuoglia iftmmento,cordajrete,o altrojlo réde talmente :1upidc^che nopuò operar cola nilìuna;cosi laccidia hauendegli liftelTemale qualità,prende,iupera, & vince, di maniera quelli che a qjuefto vjtio fi danno, cheìi rende ifihaliili j iiifeofati, e Iqmw da opea loderò Je, ^- virtuo fa.
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■ ^ Accidia. Donna vecchia, brutta, che ftia à federe, con la deffrà mano tenghf vn»corda, e con la finiftra vna lumaca, o uero vna tartaruca Lacorda denota, che laccidia lega, &C- vince ^lhuommij e li rendeinhubili ad operare. B Eia ot 1 e O N O L O CI A £ la lumaca, o tartaruca , dimoftrano la proprie tà-deglaccidion, clicfono otioii y e pigri. Accidia. DOnna cKe ftia a giacere per terra, & a canto ftarà vnafiho fimilmcn-te a giacere, il qual animale fi foJéua adoperar da giCgittii per mo«llrarc Ja Jontananya del pcnfiero dallècole facre,ereljigio£>con occu-patione continua nelle vili ^ & in peniìeri biaiìmeuoliv come racconta Pie-no Valcriano. AC VTEZZA DE L»INGEGNO. LA sfinge ^ comenarra Pierió*yaleriano nei4ib.v;. fotte la punta del-la zagaglia drPalladé;, fi come fi vedéuaànquellaftatua^diMinerua,che Plinio dice effere anticamente fiata drizzata in Atene ) ci»può fignifi-care lacutezza de lingegno, percioche non è al mondo còTà^ coperta,e t

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