File:Iconologia di Cesare Ripa Perugina Nella quale si descrivono diverse imagini di virtù, vitij, affetti, passioni humane, arti discipline, humori, elementi, corpi celesti, prouincie d'Italia, fiumi, (14559647978).jpg

Identifier: iconologiadicesa02ripa (find matches)
Title: Iconologia di Cesare Ripa Perugina ... Nella quale si descrivono diverse imagini di virtù, vitij, affetti, passioni humane, arti discipline, humori, elementi, corpi celesti, prouincie d'Italia, fiumi, tutte le parti del mondo, ed altre infinite materie. Opera utile ad oratori, predicatori, poeti pittori, sculptori, disegnatori, e ad ogni studioso, per inuentar concetti, emblemi, ed imprese, per diuisare qualsiuoglia appatato nuttiale, funerale, trionfale. Per rappresentar poemi drammatici, e per figurare co'suoi propij simboli ciò, che può cadere in pensiero humano. Ampliata ultimamente dallo stresso autore di CC. imagini, e erricchita di molti discorsi pieni di varia eruditione ..
Year: 1613 (1610s)
Authors: Ripa, Cesare, 1560-1645 Duke University. Library. Gilbert Collection
Subjects: Emblem books, Italian Emblems
Publisher: Siena, Matteo Florimi
Contributing Library: Duke University Libraries
Digitizing Sponsor: Duke University Libraries

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fìa giaceydgiafJin non fé n^adorna Ma quando a lolmoy-o al Tioppo alta sap--^\d frutto f^OymWombre fon gradire. Crcf efeconda per Soky e per pioggiti•Ouc ale tini i ejh p^ù Liicdcrni leggono Ma quando a tolmo cmico alta sappoggia.Etdiqueitolwioci fiaiiiOLolutilerur.e noi Lliardoglaltri percfi*crcpiàfrerueme in bc)Ccadepceci,6cpernon confondere conpiià diucr/ì ramila.corona,che p.ìi gentile comparirà iempliccmentela uitcauuincchiatacoii VqÌìmO fuo MUTito ;pe* ^i^bulo de 14 jBettCuoignza, ^ uiùonc anatri- DI CESARE RIPJ. /r fnoniale > lAlcione che tiene in mano è vnaugello poco più grande dvapaffaro , quali tutto di color ceruleo , le non che ha niCiTicate aJcu-ne penne porporineye bianche,ha il colio ibcule, & lungo, va ILolazzan-do , & irridendo intorno al lito del mare^con voce lamenteuole, oue ancofa il ruonido,& vicoua lètte giocm^i quali per eliere felici>chia*nanli e^/-tyonij dkj) Parche ia tal tempo il mare ila tutto tranquillo, xoii^e dice PU-^
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tiiolib.decimo cap.?2.&IfidoroIib. 12.&ÌI Sannazaro coficantò neirE-.gloga quinta. Cantere j dr Halcymis nìdum mihì pellere yentos Dìcitur, (jr-faiuaspelaci muhtereprocell^s Forfitanhicnojìros fedabit pe6toris dfius, A e ueflo hebbe-mira lVngaro nella priiiia Scena dtl quarto atto dAl-ceo jìuperiiuain vero/iiiagiatx0ià;,iìaii)e aJa dccinia Egloga dc- Rota.Turb.^itG e! mar damor tn^forfi vngio--n3 Ver mefcran.io tepido t: il ni^o.CiOè fpcro vn giorno dliauei^lnaaiore tranquillo itato,6é Bcrnardiii Hpì.ipiùchiirwi^cate, ^ H ^ ^o..ls 7% ICONOLOGIA Soaiie y dir gli aagei > che per la riua , Trcndonfulnidoyinflebil vocCy onde rVngarJ volendoanoftrare iru.-Aicecj vìia-beiieiiolenzaj.&viiioae grande- con- Euriila.^fa.ch&egli d

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