File:Cover Quarantelli Fiabe.jpg

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Italiano: Nozioni Artistiche del cantautore

FIABE DI RACCONTI LIGURI - MUSICA E RACCONTI LIGURI· Stefano Quarantelli nasce a Camogli (GE) una piccola cittadina ligure baciata dal mare con una chiesa posata sulla scogliera come esser varata . Autore e compositore vanta diverse performance non solo locali nel 2015 partecipa al festival blues di Asti un vero successo con la corista Claudia Mollinelli ,vanta notevoli collaborazioni come strumentista con i artisti locali . Il brano Camoggi presentato nel maggio del 2017 al Teatro sociale di Camogli”lo consacra come autore ligure accompagnato dalla” NUOVA COMPAGNIA TEATRALE LIGURE” fondata dallo stesso artista per l’occasione del concerto dedicato a Folco Quilici nel ambito di INMARE FESTIVAL presentato in Regione Liguria il 24 giugno ed eseguito nel porto di Camogli il 4 luglio 2018 su una imbarcazione ( TIPO GOLETTA) in un clima teatrale naturale di notevole bellezza. L’artista compositore vanta vari brani come “Nuovo Aiuto di Dio “ dedicato al Leudo( tipica imbarcazione ligure) di Sestri Levante “Dignitosa madre”storia di stupri di popoli antichi e poesie in canto come “La Poesia del pescatore” .Partecipa al concorso nuovi scrittori per Alietti Editore collana commentata da Francesco Gazzè (fratello di Max e suo paroliere) è viene inserito nel libro”HABERE ARTEM” volume xx parte prima 2020 con il testo “UOMO SENZA RAGIONE” scritto suggestivo fatto di riflessioni affine. Sempre nel 2020 esce una sua opera letteraria per Alietti Editore con il nome “FIABE DI RACCONTI LIGURI” commentata da Alfredo Rapetti Mogol paroliere di vari artisti da Celentano a Mina..(figlio del celebre paroliere storico Battisti\Mogol)oltre a racconti e poesie al suo interno si notano scritti di riflessioni unici con curiosità e descrizioni che cotradistingono questo autore ora mai non più sconosciuto nel suo ruolo artistico .Con se l'artista porta la giovanissima Arianna Serra Cantante e narratrice, Andrea Quarantelli strumentista portatore di sonorità mediterranee con il suo mandolino, il violinista Marco Chiappini ultimo entrato in questa delizia di strumentisti e l’inseparabile amico e chitarrista Francesco Taliente . La sua musica fa si che contenga riflessioni su racconti di canto e narrazione di conoscenza ligure(in parte vissuta in prima persona da questo artista navigatore autentico vantando viaggi su vari velieri e facente parte da anni del gruppo remiero di Camogli U DRAGUN) così partecipando in prima persona a numerosi viaggi in tutto il mondo . Le poesie e musica di ispirazione molto marittima legata alla costa fanno si che abbiano fatto formare questa vera ed unica opera teatrale scritta totalmente da questo nuovo autore ligure che esprime al meglio il vero raccontare di questa terra e delle sue evoluzioni continue sia con la storia reale che con tematiche di un tempo passato. Esse fanno ritornare in dietro nel tempo e nello stesso momento fan si di essere attualissime ancora oggi nel periodo in cuoi viviamo una vera fantasia che si innesta nella leggenda più totale, una vera opera rappresentata da questa compagnia di artisti nella sua totalità teatrale è dal tema marittimo costiero di tutto il mediterraneo. PREFAZIONE di Francesco Gazzè: E c’è anche chi sa emozionare con solo una dedica. Accostamenti qualificativi di fresco conio, infatti, quali balordo superiore o concetti già più consolidati (ma sempre efficacissimi) come la filosofia del potere intellettuale e l’equilibrio della nostra semplicità comunicativa vagano da tempo immemore raminghi nelle nostre testoline sbigottite da secoli di stimoli insistiti, artificiosi e oltremodo fuorvianti, ma non trovano via d’uscita fin quando un artista a tutto tondo come l’autore di questo eclettico volume di scritti brevi a cavallo tra prosa e poesia non s’addossa finalmente l’incombenza di prendere a due mani il suo astratto megafono e urlare a ciascuno di noi che ci stiamo sbagliando, che ci stiamo sbagliando di grosso… che la vita vera è proprio un’altra cosa: la vita vera è solo vedere oltre quella porta chiusa. Ecco che allora il maturo Stefano Quarantelli lancia il sasso e non ritira la mano, mette le sue carte in tavola e le gioca tutte scoperte in nome di quella sana follia che è patrimonio ancestrale e indiscusso dell’essere umano, ci riporta a braccetto verso il delirio dei sensi (Arte Moderna) che un giorno abbiamo dimenticato distrattamente nella tasca di qualche giacca come le chiavi di una casa non più nostra, ci ricorda l’arte di esser bambini (Ballata lontana), anch’essa colpevolmente abbandonata in soffitta come certi vecchi giocattoli che non funzionano più, c’invita a riflettere sull’amore autentico che non è una cosa profonda, ma un vero galleggiare effimero della nostra vita (Ci fu un oceano); e poi Quarantelli si concede il tempo e lo spazio di lanciare invettive contro l’incontrollabile nevrosi dell’editoria moderna che ha ridotto i poveri scrittori a centometri- sti spossati senza pausa né riflessione (La deficienza editoriale), di espandere amore smisurato a colui che ci ha un giorno privati del suo sguardo e che ormai non si può più accarezzare perché vicino a un altro, ma è stato vita (L’amore non finisce in una canzone), di guardare nel cuore le cose mai dette […] perché le cose che contano non son le parole (Le cose che contano), di affermare tout-court che il gioco dominante della fede di qualunque religione è la paura, senza per questo temere minimamente di finire all’inferno (L’inferno non esiste), di rivelare al mondo una volta per tutte la ragione storica della proverbiale riservatezza dei genovesi e della loro ben nota diffidenza nei confronti della Chiesa (Porti aperti), di non credere affatto a una giustizia che non sa distinguere un atto di pietà da un delitto mascherato (Vita o buon senso?), di riservare infine pagine appassionatissime quasi in forma di ode in prosa alle poco note e affascinanti vicende della Pietra di Ardesia (Aneddoti tra Ardesia e territorio, M.V.N., Il termine Ardesia). Quella di Stefano Quarantelli, insomma, è una poetica del tutto trasversale che riesce nell’intento di annodare dissimili tipi di linguaggio in un unico poderoso intreccio che ne accomuna l’urgenza assoluta di andare diritto al punto, di non guardare più in faccia a nessuno se non a sé stesso, forte di una certa assiomatica consapevolezza del vivere che lo rende personaggio ideale per la più contemporanea e accattivante delle fiabe liguri. E c’è anche chi sa

emozionare con solo una fiaba: la sua.
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Author Stefano Quarantelli" Fiabe di racconti liguri"

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current14:23, 15 October 2020Thumbnail for version as of 14:23, 15 October 20201,860 × 2,596 (2.85 MB)Stefano Quarantelli" Fiabe di racconti liguri" (talk | contribs)Cross-wiki upload from it.wikipedia.org

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