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SILVIO GORDINI

È nato a Russi da umile famiglia. Fra privazioni e stenti, seguendo pertinacemente il sogno della Sua giovanile ispirazione, studiò pittura e nel 1887 vinse il concorso al posto di insegnante e successivamente di direttore della Regia Accademia di Belle Arti di Bologna. Ufficio che tenne con grande onore per 34 anni e da cui ne uscì una eletta schiera di artisti a spargere ovunque il frutto del Suo sapere, a tenere alto il nome artistico d’Italia nel Mondo.

Schivo di ogni forma esteriore di vita, Gordini ha dato a tutti senza chiedere nulla a nessuno, nemmeno i mezzi per fermare i fantasmi del Suo spirito.

L’uomo e l’artista in Lui si distinguono nettamente; l’uomo è tipico della nostra gente di Romagna, buono, generoso, modestissimo; l’artista invece è un aristocratico, un classico credente nella Sua arte ove ha portato una teoria d’ombre veramente geniale. Con quattro terre naturali raggiunge assolutamente tutti gli effetti; gli bastano due toni per esprimere in pittura ciò che vuole. E’ l’ultimo e il più degno continuatore della grande scuola di decorazione; l’erede legittimo dei Gandolfi, dei Bigari, del Bibbiena.

Si avvicina agli ottant’anni lavorando ancora, e se i profani lo igorano perché la Sua austerità lo tenne sempre lontano dalla volgarità della fama, i cultori dell’arte lo adorano e si radunano ora attorno a Lui in atto di commossa riconoscenza e di viva ammirazione.

Russi, che gli diede i natali, con legittimo orgoglio, si unisce agli ammiratorei, ai discepoli, agli amici.